La mela dell’amore

Jack abita in un sobborgo di Cork, in Irlanda. Aveva fatto tanti lavori: paninaro al Subway, commesso da CeX nel negozio di gaming, a vendere vestiti da Hilfiger, dove andavano ad acquistare i dipendenti dell’Apple Store. Fa amicizia con uno di loro, e gli spiega che Apple sta facendo selezioni.

Ricorda ancora la mail in cui gli confermavano l’assunzione nell’azienda a cui aspirava da tempo, a Cork.

Quella sera festeggiò al Joseph Five Dollars con Kate e gli amici; Jack e Kate decisero di sposarsi entro quell’anno.

Cavolo, era finalmente entrato alla Apple! Ha sconti su tutto l’hardware, ormai casa sua è piena di gadgets ornati con la mela. E’ entusiasta, la paga è ottima, finamente dice basta alla vendita al pubblico, ai barboni che entrano in negozio per elemosinare, alle risse tra mignotte davanti la vetrina, basta.

Finalmente un dignitoso lavoro d’ufficio.

Un giorno viene selezionato per un compito speciale; gli si presenta l’opportunità di entrare nel team di R&D che si occupa di un progetto di riconoscimento vocale, è un attimo, va sul sito aziendale, conferma la richiesta.

Altro ufficio, altri colleghi, spettacolo, è passato al livello successivo.

Non deve fare altro che verificare che il sistema di dettatura trovi correttamente le parole pronunciate. Ha davanti centinaia di numeri, ognuno corrisponde ad un apparecchio di un beta tester, non deve fare altro che entrare, guardare i log, ascoltare, e valutare la qualità del riconoscimento. Il progetto SIRI, che dopo la fase di test e collaudo va finalmente in produzione.

I log aumentano a dismisura. Decide così per scherzo di ascoltare i numeri di amici e parenti: un giorno si scopre a ridacchiare ascoltando il padre che litiga con questa strana voce che viene dal telefono e che non capisce lo slang di Little Island, ma non deve raccontarlo a nessuno, il contratto parla chiaro.

Un giorno nella lista cerca il numero di Kate, e guarda i log. Il riconoscimento non sembra funzionare bene, legge “a o ya ya” e sembra esserci un difetto nel riconoscimento. Va ad ascoltare, e capisce che non ci sono molte parole da riconoscere, perchè nella registrazione ci sono sospiri e gemiti. Ne trova molte altre.

Guarda gli orari, e si rende conto in breve di essere a conoscenza che Kate non era la gran donna virtuosa che lui pensava.

Che fare? Non può dirlo a nessuno, torna a casa, ma litigano, i loro SIRI registrano tutto, anche i litigi, e la verità esce fuori.

In ufficio non è il primo, anche altri scoprono in questo modo informazioni che non avrebbero dovuto sapere.

Scoppia un casino, iniziano a mandare via qualcuno, uno di questi per quattro spicci spiffera tutto ai giornalisti. Spunta una lista di trecento persone:

https://nypost.com/2019/08/28/apple-apologizes-for-letting-contractors-eavesdrop-on-siris-sex-recordings/

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Michele Sabella fotografo
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