Lettera aperta ai futuri sposi (quanto costa un fotografo per un matrimonio)

Quanto costa il servizio fotografico? Come risparmiare? Sono incluse le bomboniere? Regalate anche l’auto?

Innanzitutto vi abbraccio per il coraggio. Gli eroi di oggi sono gli sposi.

E lo dico senza ironia, prima di essere fotografo cerimonialista sono marito, felicemente sposato con la stessa donna con cui ho conosciuto l’amore trent’anni fa, e quindi parlo con una certa cognizione di causa. Per me c’è stata la vita prima di aver conosciuto lei, e poi la vita dopo. Era il 1990.

Vi vedo, con questa ansia terribile, mista alla felicità, guardando la data fatidica:

Ma è la persona giusta? E se poi non dura? E se il giorno del matrimonio succede qualcosa? E il locale sarà aperto? E come facciamo le partecipazioni? E lo facciamo il sorbetto al limone? E bisogna andare a scegliere il bouquet, hai prenotato il parrucchiere?  Mi stavo scordando il sarto, zio Ciccio non si sa se viene, e il prete dice che forse non si può celebrare, e il DPCM, e parappappero 

In tutto questo la domanda che mi fate è: quanto costa il servizio fotografico?

L’approccio è quello dell’acquisto dell’auto, o del divano. Si stila una lista di fornitori, e poi uno per uno si vede cosa ha da offrire e quanto costa. In questo vortice tanti si schiantano sul costo:

“Tizio mi ha chiesto 3500 euro per foto video drone e la banda musicale quando esce la sposa di casa”

“Caio 500 euro ci fa solo file digitali, senza fotoritocco, senza video, poi l’album ce lo stampiamo quando ci pare e se ci pare”

“Sempronio 2500 euro è famoso, ci sono già andati Giuseppe e Maria, e poi ci regala il poster”

 

Questo accade perchè i futuri sposi  recitano un copione che hanno scritto altri al posto loro.

Una pressione sociale spaventosa.

L’illusione è che facendo come fanno gli altri, si possa essere felici; non c’è niente di strano, siamo fatti così, si chiama effetto carrozzone (effettivamente “bandwagon effect” fa molto più trendy). Alcuni chiamano il fotografo solo perchè “fanno tutti così“, ma non perchè ne sentano l’esigenza.

“Ma tanto alla fine ma a che serve il fotografo?”

E da questo poi discendono i ragionamenti sul costo, percepito solo come spesa. A venticinque, trent’anni lo sguardo è rivolto al futuro, ma si è abbastanza cresciuti per contare tante persone che abbiamo perso per la strada. E come per le persone care che non abbiamo più, così accade al momento straordinario del matrimonio, di cui rimane solo il ricordo: le fotografie, ed i filmati video.

 

 

Cinque anni sembrano pochi. Dopo cinque anni dal matrimonio, non c’è più niente delle straordinarie pietanze, il bouquet (quelle che lo hanno conservato) inizia a sfaldarsi, aggredito dagli acari della polvere, o dalle muffe portate dall’umidità. L’abito dello sposo, se è un modello classico, e lo sposo non ha messo su chili, si può riciclare per altre occasioni, mettendo un’altra cravatta.

L’abito della sposa invece nella migliore delle ipotesi è custodito in un armadio. I posti? Nessun posto rimane uguale dopo cinque anni.

L’unica testimonianza di quelle emozioni sono le foto ed i video, il servizio fotografico. L’album, le stampe, l’hard disk con il filmato, le musiche di quel momento.

Ci sono fotografi cerimonialisti che costruiscono un mondo inesistente, che trasformano gli sposi ed i loro invitati in attori di una recita: emozioni finte, pose finte, espressioni finte, una vita finta. Vi prego, scusatemi, se non fa per me. Amo catturare quelle che sono le vere emozioni, perchè è di questo che siamo fatto, il ricordo delle emozioni che abbiamo provato.

 

Se avete avuto il coraggio di leggere fino a qui sarò felice di fare una chiacchierata informale, e lasciare che possiate decidere liberamente a chi affidare un servizio così importante. Chiamatemi o scrivetemi. Ho whatsapp acceso 24 ore su 24. Per whatsapp vi basta cliccare qui: www.angolodivisuale.it/whatsapp

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